Grecia
SITI UTILI:
Capodanno in Grecia:Tour del Peloponneso in camper
(Bellissimo tour del Peloponneso, seguendo la costa, da Patrasso fino al punto più estremo: Capo Tenaro. Poi risalendo fino a Corinto e quindi Atene, visitando i siti archeologici di Olympia, Micen, Epidauro, Corinto e Acrocorinto, il Palazzo di Nestore e la Fortezza di Palamidi a Nafplio)
26 dicembre 2018 - 8 gennaio 2019
Se vuoi vedere il percorso effettuato su Google Earth,
clicca qui e si apriranno le tracce in formato GPX di tutte le tappe.
Questa è la versione scaricabile in PDF con le foto
Peloponneso (Grecia) (26 dicembre 2018 – 8 gennaio 2019)
1° e 2° giorno 26 e 27 dicembre 2018 (Milano – Brindisi km 1.014 – Igoumenitsa (GR) in traghetto km 270)
Quest’anno si va al caldo! Si spera! Ci aspetta la “Grecia”! Perché la Grecia in inverno? Semplice perché non è caotica come in estate e il clima è mite. La zona oggetto del nostro viaggio sarà il “Peloponneso” con una divagazione, naturalmente, nella capitale: “Atene”. Passato il Natale con i ragazzi e con il nostro nipotino, si parte in direzione “Brindisi” nel primo pomeriggio del 26 dicembre e dopo una sosta notturna in autostrada in tarda mattinata siamo al porto di “Brindisi”. La prenotazione l’abbiamo fatta “on-line” su sito www.directferries.com e il traghetto è della “Grimaldi Line”, con partenza alle ore 13,00. Purtroppo non abbiamo trovato posto su altre rotte più comode e quindi ci siamo dovuti accontentare della tratta Brindisi-Igoumenitsa (costo € 487,00 andata e ritorno con cabina suite al ritorno e poltrona all’andata). Dopo 7 ore e mezza di navigazione, sbarchiamo a “Igoumenitsa” in “Grecia”. Sono le 21,30 ora locale (un’ora in più rispetto all’”Italia”). Per la notte ci fermiamo al parcheggio appena fuori dal porto sulla sinistra (GPS= N=40°38’44,60” E=17°57’45,90" m. 0 s.l.m.), sperando che non ci dicano nulla; infatti in “Grecia” è vietato il campeggio libero (anche se è risaputo che quando sei in sosta con il camper e lo stesso appoggia solo sulle ruote non si tratta di campeggio – almeno in Italia) e in questo periodo la maggior parte dei campeggi sono chiusi. Abbiamo trovato sul sito di un collega camperista (www.camperistas.com ) una circolare del “Ministero Greco” che precisa che la sosta del camper non costituisce campeggio, naturalmente scritta in greco e qui scaricabile (VEDI SOPRA). Comunque sulla guida “Camper Stop” abbiamo trovato, e verificato, anche la possibilità di sosta “tollerata” nel parcheggio di un supermercato a nord della città (GPS= N=39°30’46,00” E=20°15’26,00" m. 0 s.l.m.).
3° giorno 28 dicembre 2018 (Igoumenitsa (GR) – Olympia (GR) km 404 + km 8.4 a piedi in visita a Patrasso)
La notte è passata tranquilla e alle 8,00 siamo pronti ad iniziare il nostro viaggio verso il “Peloponneso”. Imbocchiamo subito l’autostrada A-2 (E-55), che abbandoniamo dopo circa 70 chilometri per seguire la A-5 (E951) che seguiamo fino a “Patrasso”. La temperatura è davvero bassa: -5°!! Comunque il viaggio procede benissimo, il traffico è pressoché nullo. Arrivati a “Patrasso” attraversiamo il ponte che unisce il continente al “Peloponneso”: € 20,00! E andiamo verso il porto dove troviamo un grande parcheggio (utilizzabile anche per la notte), abbiamo percorso circa 290 km (GPS= N=38°14’17,00” E=21°43’29,70" m. 0 s.l.m.). Da qui siamo comodi sia per il centro che la salita al “Kastro” (GPS= N=38°14’41,50” E=21°44’35,60" m. 70 s.l.m.). Seguendo le indicazioni saliamo subito al castello (ingresso gratuito, orario 8,00-15,00) http://odysseus.culture.gr/h/3/gh351.jsp?obj_id=14581 . Il castello fu edificato nel VI secolo d.c. sotto Giustiniano. La storia del castello è lunga e strettamente legata a quella della città. Oggi è un sito archeologico sotto il controllo del Ministero della Cultura. Dall’alto si gode di una splendida vista sulla città di “Patrasso” e con la giornata stupenda e la temperatura veramente primaverile, lo spettacolo è ancora più bello. Terminata la visita (circa un’ora) scendiamo verso il centro città camminando in piccole viuzze circondati da magnifiche piante di agrumi. Il centro pedonale è molto vasto con moltissimi negozi e ristoranti. Sulla strada per il parcheggio visitiamo la “Chiesa di Sant’Andrea” (Àgios Andréas). Messo in moto il nostro camper riprendiamo nuovamente l’autostrada A-5, fino al suo termine (circa 15 km) e da qui proseguiamo sulla Strada N. 9 (E-55) per circa 85 chilometri, fino alla deviazione per “Olympia”. Da qui seguendo la strada N. 74, arriviamo ad “Olympia” e ci rechiamo subito al “Camping Diana” (GPS= N=37°38’42,50” E=21°37’22,20" m. 70 s.l.m.) www.campingdiana.gr (€ 25,00 a notte per due persone con elettricità). Siamo gli unici ospiti del campeggio; il campeggio è a terrazze con piscina (ovviamente chiusa) e con servizi adatti più per un utilizzo estivo che invernale, ma fortunatamente i nostri camper sono molto ospitali, quindi doccia sul camper! La proprietaria è una simpatica vecchietta ultra novantenne, rimasta da poco vedova, che ci racconta un po’ della sua vita e soprattutto quella del marito. Oggi la tappa è stata un po’ lunga e la mattina è iniziata con temperature molto basse, ma poi abbiamo avuto uno splendido sole e temperature direi molto gradevoli (14°). Domani ci aspetta la visita del “sito archeologico di Olympia”.
4° giorno 29 dicembre 2018 (Olympia (GR) – Methoni (GR) km 138 + km 5.3 a piedi visita a Olympia)
Questa mattina le temperature sono ancora molto basse (5°), ma splende già un sole stupendo. Usciamo dal campeggio e ci avviamo a piedi verso il “Sito archeologico di Olympia”, che dista solo 800 metri dal campeggio. Attraversiamo la cittadina, che a quest’ora (8,30) è ancora deserta e arriviamo così alla biglietteria, dove acquistiamo il biglietto cumulativo che ci permette di visitare il sito archeologico (orario 8,00-15,00) https://www.grecia.info/olimpia/ , il “Museo Archeologico” e il “Museo degli antichi giochi olimpici” (che scopriamo essere chiuso il sabato e i giorni festivi). Costo del biglietto € 3,00 (GPS= N=37°38’25,30” E=21°37’41,00" m. 40 s.l.m.). Il “Sito archeologico” è stato inserito, dall’UNESCO, nei beni inalienabili dell’umanità. Qui si svolsero i primi giochi olimpici della storia dell’umanità, nel 776 a.C. che vedevano la partecipazione di tutte le città greche. Al centro del sito c’è il “Tempio di Zeus” eretto con 6 colonne sul fronte e 13 colonne sui lati dove venne posizionata la “Statua di Zeus” e, dalla parte opposta all’ingresso, lo stadio. Ancora ben conservato troviamo il “Tempio di Hera”, il “Philippeion” e il “Gymnasiom”. Nella visita ci accompagna, come già detto, uno splendido solo, ma la temperatura è davvero bassa con le zone all’ombra che sono coperte di brina, che fa pensare che questa notte le temperature sono scese fino quasi a zero! Usciamo dal sito e percorriamo il breve viale fino all’ingresso del “Museo Archeologico”. Entriamo e restiamo affascinati dai due l frontoni completi che costituivano le decorazioni principali del “Tempio di Zeus”. All’interno sono conservate parecchie statue e oggetti vari dell’epoca. Bella la statua di marmo di “Hermes” con in braccio Dionisio bambino. Terminata la visita torniamo verso il campeggio e salutiamo la simpatica vecchietta che ci ha ospitato per la notte e ripartiamo in direzione sud verso “Pylos” e “Methoni”. Seguiamo le indicazioni e imbocchiamo nuovamente la strada N. 9 (E-55), costeggiano sempre la costa sul “Mar Jonio”. Passiamo per “Kalo Nero”, sulla cui spiaggia le tartarughe Caretta-Caretta depositano le uova, ma non ci fermiamo non essendo la stagione adatta. Proseguiamo e ci fermiamo per una foto a “Filatra” dove all’ingresso del paese troviamo una “Tour Eiffel” in miniatura (GPS= N=37°09’43,30” E=21°34’59,30" m. 65 s.l.m.). Deviamo su una strada che costeggia molto da vicino il mare e ci fermiamo per il pranzo su una bellissima spiaggia (segnalata anche come possibile sosta notturna) dove troviamo anche un altro camper tedesco (che probabilmente ha anche passato la notte qui!) nei pressi di “Agia Kiriaki” (che deve essere una piccola località di villeggiatura con spiagge e ristoranti) (GPS= N=37°07’06,00” E=21°34’31,40" m. 0 s.l.m.). Dopo pranzo, ma sono già le 15,00, ci muoviamo in direzione della prossima nostra tappa: il “Palazzo di Nestore”, che sul sito ci dava aperto fino alle ore20,00 (ci sembrava abbastanza strano), ma al nostro arrivo abbiamo trovato chiuso (orario 8,00-15,00). Comunque abbiamo ripreso la strada N. 9, abbiamo seguito la deviazione per il “Palazzo di Nestore” e simo ritornati poi verso “Pylos” e quindi “Methoni” dove arriviamo in serata e ci sistemiamo sulla spiaggia (GPS= N=36°49’03,50” E=21°42’27,20" m. 0 s.l.m.) in compagnia di altri due camper svedesi. Sono solo le 17,00 e facciamo un giretto nel piccolo paesino, saliamo fino alla fortezza e poi alla “Chiesa di San Nicola” (qui trovate la storia della traslazione delle reliquie di San Nicola che passarono appunto da “Methoni” dalla “Turchia” verso “Bari”: http://www.basilicasannicola.it ). Torniamo e incontriamo i nostri vicini di camper e scambiamo quattro chiacchere e scopriamo che queste due coppie di svedesi vengono a svernare, tutti gli anni, a cavallo tra “Italia” e “Grecia”.
5° giorno 30 dicembre 2018 (Methoni (GR) – Gerolimenas (GR) km 202 e km 6,9 a piedi visita alla fortezza di Methoni e Pylos)
Alle 6,00 sentiamo picchiettare l’acqua sul tetto del nostro camper! Speriamo che smetta! In effetti alle 7,30 smette, girano ancora alcuni nuvoloni, ma non piove. Usciamo e come deciso ieri andiamo all’ingresso della “Fortezza di Methoni” http://www.efames.gr/kastro_methwnis_en.html per la visita (GPS= N=36°49’02,70” E=21°42’20,10" m. 5 s.l.m.). Il cancello è aperto, ma non c’è nessuno alla biglietteria (costo dell’ingresso invernale € 1,00 , orario 8,00 – 15,00). Ore splende il sole! Entriamo e all’uscita pagheremo il biglietto. La “Fortezza di Methoni” è di origine veneziana e risale al XIII secolo, rimangono ben visibili le possenti mura, ma la parte più caratteristica è la fortezza sul mare collegata alla terra ferma da un ponticello in pietra. All’interno rimane anche una piccola chiesetta mentre, prima dell’arrivo dei turchi che hanno distrutto quasi tutto, c’era anche una cattedrale. Siamo al termine della visita ma in biglietteria non c’è nessuno, per cui non possiamo pagare il biglietto. Tornati al camper e salutati i due equipaggi svedesi, ritorniamo verso “Pylos” (Navarrino) dove arriviamo dopo circa mezz’ora di percorso e parcheggiamo al grande parcheggio al porticciolo turistico (GPS= N=36°54’53,50” E=21°41’42,20" m. 0 s.l.m.) di fronte alla piazza principale della cittadina. Troviamo anche qui due camper che hanno sostato per la notte, anche se vige il divieto di pernottare, ma siamo in bassa stagione……. La grande piazza è circondata da porticati con bar e ristoranti, al centro della stessa il grande platano. Siano nella baia di “Navarrino” quasi completamente chiusa dall’”isola di Sfacteria” abitata solo dalla tomba di Paolo Maria Bonaparte. Splende ancora il sole, ma ci sono minacciosi nuvoloni che stanno arrivando. Saliamo al “Niokastro” http://www.efames.gr/niokastro_en.html (costo dell’ingresso invernale € 3,00 , orario 8,00 – 15,00) costruito nel 1573 dai turchi (GPS= N=36°54’46,30” E=21°41’31,60" m. 30 s.l.m.). All’interno troviamo due piccoli, ma interessanti musei e la “Chiesa della trasfigurazione del Salvatore”. Saliamo fino alla cima della collina, sull’”Acropoli” che domina tutta la “baia di Navarrino”. Durante la visita scappa qualche goccia, ma niente di preoccupante. Torniamo al camper per il pranzo e poi ci dirigiamo verso il “Palazzo di Nestore” che non siamo riusciti a visitare ieri, sono circa 20 i chilometri che dobbiamo percorrere per giungere a destinazione. Arrivati al “Palazzo di Nestore” https://verbavolantmonumentamanent.com/2018/01/18/il-palazzo-di-nestore-e-pilo-sabbiosa-un-mito-che-e-storia/ troviamo un discreto parcheggio (GPS= N=37°01’40,00” E=21°41’47,00" m. 185 s.l.m.). Il costo del biglietto è di € 3,00 a persona e l’orario invernale è quello di tutti gli altri siti: 8,00 – 15,00. I resti della reggia del Re Pilo sono stati ritrovati nel 1939 e gli scavi sono cominciati nel 1959. Tutto il sito è protetto da una grande tettoia per evitare che le intemperie danneggino ulteriormente i resti. Il cielo è ormai completamente coperto di nuvole e ogni tanto scappa qualche goccia. Alle 14,30 partiamo, seguendo la strada N. 82 in direzione di “Kalamata” e quindi in direzione della “Penisola e Regione del Mani”; dobbiamo percorrere circa 170 chilometri per raggiungere “Gerolimenas”, piccolo borgo di pescatori, dove arriviamo che sono quasi le 18,30. Ci fermiamo per la notte nel piccolo parcheggio (GPS= N=36°28’56,20” E=22°23’59,90" m. 0 s.l.m.) del paesino, di fronte a due ristorantini molto invitanti.
6° giorno 31 dicembre 2018 (Gerolimenas (GR) – Monemvasia (GR) km 157)
Ha piovuto a tratti quasi tutta la notte e anche questa mattina piove a tratti, ma esce anche un po’ di sole. Alle 9,00 siamo pronti e ci avviamo verso “Capo Tenaro” (o Capo Matapan). Dopo poca strada si scatena la pioggia che ci accompagnerà per tutto il giorno! La strada per il capo non è larghissima ed è tutta a curve, ma si passa abbastanza bene anche con mezzi di dimensioni abbondanti. Dopo circa 50 minuti e 18 chilometri arriviamo al punto più a sud del “Peloponneso” e quindi della “Grecia”. Piove a dirotto e tira un vento fortissimo, scendo solo pochi minuti per scattare qualche foto. In questo luogo nel 1941 la Marina Militare Italiana venne sconfitta dalla flotta inglese. Peccato non potersi fermare e fare il breve trekking che ci porterebbe al punto finale del capo. Qui è possibile anche una sosta notturna, sempre in bassa stagione (GPS= N=36°24’08,90” E=22°29’10,40" m. 10 s.l.m.). Ripercorriamo la strada percorsa all’andata e ammiriamo il paesaggio che bellissimo anche se piove, è un vero peccato che il tempo oggi sia così inclemente! Ci fermiamo per qualche foto (GPS= N=36°27’03,90” E=22°27’58,20" m. 205 s.l.m.) nei pressi del piccolo borgo di “Vathia”, piccolo borgo quasi completamente disabitato, dove il tempo sembra essersi fermato. Ci piacerebbe girare per le sue piccole stradine, ma piove veramente troppo! C’è un parcheggio un po’ più grande un po’ più avanti (GPS= N=36°27’07,90” E=22°28’03,30" m. 195 s.l.m.). Riprendiamo il cammino verso “Pyrgos-Dirou”, dove ci aspetta la visita alle “Grotte di Diros”. Dopo circa un’ora arriviamo al parcheggio delle “Caves of Diros” (GPS= N=36°38’16,80” E=22°22’47,80" m. 30 s.l.m.) e acquistiamo i biglietti per l’ingresso (€ 13,00 pp). Continua piovere incessantemente. Entriamo e…….che meraviglia! Ci aspettano delle piccole barchette con “Caronte” (il traghettatore descritto da Dante nella Divina Commedia) che ci porterà in questo meraviglioso percorso sotterraneo ad ammirare le formazioni di questa grotta. La visita dura circa 50 minuti di cui 25 in barca per un percorso lungo 1200 metri e poi 300 metri a piedi fino all’uscita e poi ancora 10 minuti fino all’ingresso.
Dal sito: www.diros-caves.gr .
La “Grotta di Dirou Vlychada” é una delle più belle grotte situate sulla costa occidentale della penisola laconica nella baia di Diros. Sotto il paesaggio austero del Mani la natura con l'arte incomparabile e la pazienza ha scolpito una meraviglia oltre ogni immaginazione, incandescenti stalattiti e stalagmiti bianche, tende imponenti e scintillanti cristalli adornano ogni angolo, creando uno spettacolo mozzafiato incomparabile!
Durante il percorso, dall’uscita della grotta all’ingresso, vediamo di fronte a noi una bella e grande spiaggia e decidiamo così, sempre sotto la pioggia, di spostarci con il camper per il pranzo. Risaliamo e percorriamo la strada a ritroso fino al primo incrocio dove giriamo a sinistra in forte discesa e in breve arriviamo alla spiaggia, dove troviamo due camper che probabilmente hanno pernottato qui (GPS= N=36°38’27,60” E=22°22’59,80" m. 0 s.l.m.). Dopo pranzo lasciamo la “Regione del Mani” per dirigerci verso la costa sul lato opposto del “Golfo di Laconia” dove ci aspetta “Monemvasia”, dove trascorreremo l’ultimo giorno dell’anno! Lungo il percorso sulla strada N. 39 ci fermiamo a “Githio” (qui troviamo un parcheggio vicino al ristorante Barba Sideris www.barba-sideris.com (GPS= N=36°45’44,10” E=22°33’57,90" m. 0 s.l.m.), purtroppo continua a piovere incessantemente e quindi rinunciamo a scendere dal camper, ma ci spostiamo fino all’ “isolotto di Krane” (GPS= N=36°45’08,90” E=22°34’12,30" m. 0 s.l.m.), dove, secondo la leggenda, trascorsero la loro prima notte Paride ed Elena dopo il rapimento. Scattiamo qualche foto, all’isolotto e alla bella “Chiesa Bizantina di San Pietro” e percorriamo, sempre in camper, tutta la passeggiata sul lungo mare, dove si affacciano ristoranti e taverne, che sicuramente questa sera saranno gremiti per il festeggiamento dell’ultimo giorno dell’anno. Proseguiamo sulla strada N. 86 e facciamo un’altra sosta in un punto panoramico (GPS= N=36°47’16,10” E=22°34’50,30" m. 30 s.l.m.) da dove vediamo il relitto della “Dimitrios” una nave da cargo utilizzata dai contrabbandieri di sigarette, tra Italia e Turchia, e naufragata sulla “Spiaggia di Valtaki” nel dicembre del 1981. La spiaggia (GPS= N=36°47’20,90” E=22°34’54,30" m. 0 s.l.m.) è accessibile ed è adatta anche per la sosta notturna (sembrerebbe tollerata anche durante la stagione estiva, con ristorante annesso il Glyfada Restaurant).
http://www.glyfadabeachbar.gr/en/?utm_source=tripadvisor&utm_medium=referral . Bene, ora non ci resta che proseguire fino alla nostra meta e goderci il cenone di San Silvestro. Pioggia e vento ci accompagnano nel percorso fino a “Monemvasia”, dove arriviamo poco dopo le 17,00. Ci parcheggiamo al porticciolo turistico (GPS= N=36°41’10,50” E=23°02’22,10" m. 0 s.l.m.) in compagnia di altri 7 camper. Dove passiamo la notte. Abbiamo tempo per la doccia e poi, alle 9,00, con la navetta (costo € 1,10 pp) saliamo all’ingresso del borgo. Ci aspettano al ristorante "Moni Emvasis Luxuri Suites" www.chrisovoulo.gr . Il locale che abbiamo scelto è un locale tranquillo, ceniamo con una musica di sottofondo e la cena è ottima! Terminata la cena torniamo a piedi al camper, finalmente non piove più, però il vento è molto fastidioso. Buon Anno!
7° giorno 1° gennaio 2019 (Monemvasia (GR) – Mystras (GR) km 89 + Visita di Monemvasia km 5,3 a piedi)
Anno nuovo, siamo nel 2019! Questa mattina abbiamo in programma la visita del borgo di “Monemvasia” https://www.kastra.eu/castleen.php?kastro=monemvasia . Prendiamo nuovamente la navetta e saliamo fino all’ingresso del borgo (GPS= N=36°41’11,30” E=23°03’15,90" m. 30 s.l.m.). Saliamo sul sentiero sulla sinistra della porta di ingresso. La giornata è bellissima, splende il sole, ma c’è molto vento! “Monemvasia” (Mòni Énvasis = unico accesso) sorge su un isola e si accede al borgo attraverso un ponte/diga. I veneziani l’avevano chiamata “Malvasia” in omaggio al vino che qui si produceva. Il borgo si estende nella parte bassa, mentre nella parte alta, in cima alla collina, troviamo i resti del castello. Entriamo dalla porta nord-ovest ed arriviamo alla “Chiesa di Santa Sofia” (Agia Sofia) a strapiombo sul mare. Purtroppo è chiusa e non possiamo visitarla all’interno. Ci godiamo però un bellissimo arcobaleno. Ritorniamo sui nostri passi passeggiamo tra le rovine della città alta e iniziamo la discesa verso la cittadella costeggiamo le mura. Nella cittadella camminiamo per gli stretti vicoli e ci soffermiamo alla “Panagìa Mirtidiotissa”, la chiesa che la sede dei “Cavalieri di Gerusalemme”. Arriviamo così alla piazza principale dominata dalla Chiesa Ortodossa di “Elkomenos Christos” che riusciamo a visitare anche all’interno. La chiesa, secondo la leggenda, fu fondata da Andronico II. La chiesa ha una pianta a tre navate. La porta all’angolo sud-ovest è sormontata dal “Leone di San Marco”. Proseguiamo e scendiamo verso il mare e uscendo dalle mura ci troviamo nella zona atta alla balneazione. Risaliamo e passeggiamo ancora tra le viuzze che cominciano ad animarsi, anche perché è ormai ora di pranzo! Rientriamo a piedi al camper ammirando i mulinelli di acqua che si alzano dal mare a causa del forte vento. Arrivati al camper troviamo una coppia di italiani che stanno attraversando la “Grecia” da nord a sud e da est a ovest. Scambiamo qualche chiacchera, pranziamo e ripartiamo, seguendo la strada N. 86 fino a “Vlaniotti” e poi ancora, sempre sulla N. 86 e quindi sulla N. 39 (E-961), verso nord in direzione “Sparta” che attraversiamo in direzione “Mystras”, sulla strada N. 82 e ci fermiamo al Camping Paleologio www.campingpaleologio.com (GPS= N=37°04’20,10” E=22°24’17,60" m. 220 s.l.m.), immersi in un agrumeto dove ci dicono di raccogliere liberamente sia le arance che i mandarini (€ 23,50 a notte per due persone con elettricità). Anche questo campeggio ha la piscina e i servizi sono abbastanza spartani, come nel caso precedente e adatti più per un utilizzo estivo che invernale.
8° giorno 2 gennaio 2019 (Mystras (GR) – Nafplion (GR) km 161 + visita di Mystras e Fortezza di Palamidi km 8,70 a piedi)
Questa mattina il tempo è bellissimo e non c’è più il vento che ci ha parecchio disturbato ieri! Usciti dal campeggio ci dirigiamo al parcheggio (GPS= N=37°04’35,00” E=22°22’09,00" m. 370 s.l.m.) all’ingresso del sito archeologico di “Mystras” http://odysseus.culture.gr/h/3/eh355.jsp?obj_id=2397 . Entriamo (€ 6,00 pp), e iniziamo il percorso in senso orario salendo poi verso la cima della cittadella. Iniziamo quindi dalla “città bassa” con la “Chiesa di San Cristoforo” e poi la “Chiesa San Giorgio” e, prima della salita il “Monastero di Pperivleptos”. Il sole comincia a scaldare ed è piacevole camminare in salita; in breve siamo al “Monastero della Pantànassa”, ancora abitato dalle monache, esperte nell’arte del ricamo ed è visitabile anche all’interno. Il Monastero è dedicato alla Vergine regina dell’Universo e fu edificato nel 1428. L’interno è completamente affrescato con storie della vita di Cristo. Appena fuori dalle mura del convento troviamo alcune piante di limoni dal profumo buonissimo, ne raccogliamo una decina per fare il limoncello. Proseguiamo fino al “Palazzo dei Despoti” (non visitabile all’interno) che sorge su una grande spianata con una magnifica vista sulla valle sottostante. Poco più avanti, sempre salendo verso la cima della collina, troviamo la “Chiesa di san Nicola” e la “Chiesa di santa Sofia” e finalmente arriviamo all’”Acropoli” da dove il panorama è ancora più vasto. Alle spalle abbiamo le cime innevate del “Peloponneso” e davanti a noi la vallata con sullo sfondo “Sparta”. Scattiamo qualche foto da questo bellissimo belvedere e iniziamo la discesa continuando la visita. Passiamo nuovamente dalla “Porta di Monemvasia” e arriviamo così al “Monastero di Vrontohion” con la “Chiesa di San Teodoro” (Agii Theodori) e la “Chiesa della Madonna Conduttrice” (Panagada Odigitria). Ancora una chiesa: la “Chiesa Evangelistria” e quindi “Metropolis”, con la “Chiesa di San Demetrio” fondata nel 1270. Abbiamo così terminato la visita, dopo poco più di tre ore di percorso! Probabilmente, nella stagione estiva, la visita di questo sito potrebbe essere un po’ faticosa per il caldo e il lungo percorso! Il tempo stringe! Ci aspetta la successiva visita: la “Fortezza di Palamidi” a “Nafplion”. Torniamo a “Sparta” (che non presenta nulla di interessante) e prendiamo la nuovissima autostrada A-71 in direzione di “Megalopoli”, dove ci innestiamo sulla A-7 (E-65) proveniente da “Kalamata”, seguendo in direzione nord verso “Corinto”. La giornata come già detto è bellissima, ma attraversando i rilievi all’interno del “Peloponneso” troviamo la neve! Infatti ieri sulle alture, anche relativamente basse ha nevicato! Usciamo all’uscita N. 6 “Sterna” e da qui proseguiamo sulla N. 1124 in direzione “Argos” e “Nafplion” (Naupilia). Arrivati a “Nauplia” ci dirigiamo subito all’ingresso della “Fortezza di Palamidi” https://www.argolisculture.gr/it/musei-e-monumenti/castello-di-palamidi-nafplio/ dove parcheggiamo (GPS= N=37°33’40,80” E=22°48’16,70" m. 190 s.l.m.) a lato della strada poco prima dell’ingresso. La fortezza si trova su una collinetta che domina il golfo e la città. Il sito chiude, come al solito in questa stagione alle 15,00, facciamo i biglietti (€ 4,00 pp) ed entriamo. Saliamo in cima alla collina all’interno della possente fortezza, da dove si gode di uno splendido panorama sulla cittadina sottostante, sulle “Fortificazioni di Acronauplia” e sull’”Isola di Bourzi”. Da questo punto si ammira lo splendido mare sottostante dove notiamo qualche temerario che fa il bagno nel mare cristallino. Scendiamo e giriamo sui bastioni fino al “Bastione di Sant’Andrea” dove entriamo dalla porta sormontata dal “Leone di San Marco”. Questo è il punto dove arriva la lunga scalinata che sale dalla cittadina fino alla fortezza con ben 847 gradini. Il tempo per la visita è bastato, infatti in poco più di un’ora è possibile la visita di questo luogo. Torniamo al camper per il pranzo e poi scendiamo direttamente al porto (GPS= N=37°34’15,20” E=22°48’02,50" m. 0 s.l.m.) dove troviamo in sosta ben 25 camper di diverse nazioni. Usciamo e ci dirigiamo verso il centro di “Nauplia” e, con nostro stupore, troviamo una bella cittadina con strette vie pedonali con tantissimi negozi, bar e ristoranti. È piacevole passeggiare in queste viuzze addobbate per le festività natalizie: “Platia Sindagma”,la bella e grande Piazza della Costituzione di stampo veneziano centro storico e monumentale, dove il ricordo della “Serenissima” è ancora vivo, ma nella stessa piazza sorgono anche due moschee per non dimenticare la dominazione turca, una delle quali trasformata in cinema; affacciato sulla piazza anche il “Museo Archeologico” (Archeologiko Moussio). Ci giriamo e ammiriamo dal basso la “Fortezza di Palamidi” completamente illuminata! Proseguiamo ed ammiriamo dall’esterno la “Agios Georgios”, che custodisce all’interno una copia dell’ultima cena di Leonardo da Vinci e poi in una stretta viuzza la “Agios Spiridonas” costruita dai veneziani nel 1702 e dove il 27 settembre 1831 venne ucciso Ionas Kapodistrias, primo governatore della “Grecia” indipendente (ricordato da una lapide sulla porta d’ingresso). Torniamo a camper per la cena.
9° giorno 3 gennaio 2019 (Nafplion (GR) – Corinto (GR) km 144 + visita di Epidauro e Micene km 5,4 a piedi)
Quest’oggi non c’è il sole, ma per il momento non piove, speriamo in bene! Prendiamo la strada N. 70 in direzione di “Epidauro” dove arriviamo dopo aver percorso circa 30 chilometri. Epidauro park sito archeologico (GPS= N=37°35’49,00” E=23°04’29,60" m. 330 s.l.m.). Purtroppo incomincia a piovere e così ci attrezziamo con mantella e cappuccio, non è possibile usare l’ombrello perché tira vento! Il parcheggio è deserto, non c’è ancora nessuno e ci avviamo verso l’ingresso (€ 6,00 pp) http://www.epidavros.gr/en/sightseeing/1646-to-thetatro-tis-epidavrou.html . Entriamo e andiamo subito nel luogo più importante del sito: il “Teatro di Epidauro”, considerato una delle sette meraviglie della “Grecia” dove si esibì anche “Maria Callas”. Il teatro è in grado di contenere circa 14.000 spettatori su 55 ordini di gradini ed ha una acustica eccezionale. Proseguiamo attraverso il percorso segnalato fino al “Tempio di Asklepios” e allo “Stadio”. All’interno del sito archeologico c’è anche un piccolo museo dove sono conservati i resti dei frontoni, delle statue e dei capitelli recuperati e così protetti dalle intemperie. Riprendiamo il nostro cammino sempre in direzione nord, ripercorriamo la strada N. 70, quasi a “Nauplia” e prendiamo a destra sulla N. 1119-A in direzione “Corinto” – “Micene”. Dopo circa 50 chilometri arriviamo al parcheggio del sito archeologico di “Micene” (GPS= N=37°43’49,10” E=22°45’14,50" m. 225 s.l.m.). È ora di pranzo e piove ancora, ma sembra che il tempo stia migliorando, così decidiamo di pranzare e poi entrare per la visita (€ 6,00 pp) https://www.grecia.archetravel.com/blog/il-sito-archeologico-di-micene/ . La visita è abbastanza veloce, in un’ora si visita sia il sito che il museo. Il sito è il più antico fra i siti archeologici greci. Agli scavi si accede dalla “Porta dei Leoni” stretta tra contrafforti con funzione difensiva, sopra l’architrave un rilievo con dei leoni acefali. Il resto degli scavi da la possibilità di percepire solo la pianta d’insieme. Passeggiamo così tra le rovine dove subito sulla destra della porta di accesso troviamo il “Circolo A delle tombe reali” realizzato a metà del XIII secolo. Al termine del percorso entriamo nel museo dove sono conservati molti reperti ritrovati durante gli scavi. Terminata la visita ci spostiamo di poco e ci fermiamo per la visita al “Tesoro di Atreo” (GPS= N=37°43’38,80” E=22°45’16,40" m. 205 s.l.m.) con lo stesso biglietto acquistato per l vista del sito archeologico di “Micene”. La tomba è la più famosa di una serie d sepolture scavate nel tufo alla quale si accede attraverso un corridoio (aperto superiormente) lungo 36 metri e racchiuso da mura con blocchi regolari. La camera di forma circolare ha un diametro di oltre 14 metri e una altezza della volta di oltre 13 metri, con una stanza laterale più piccola dove secondo alcuni storici era conservato, appunto, il “Tesoro di Atreo”. Il tempo è decisamente migliorato e non piove più e anche il vento si è calmato. Ritorniamo sulla strada N. 1119-A che prendiamo in direzione nord fino all’innesto con l’autostrada A-7 (E-65) e da qui seguiamo l’autostrada fino a “Corinto”. Procediamo quindi sulla A-8 (E-94) in direzione di “Atene” fino all’uscita N. 10 (Epidauro) e andiamo a parcheggiare in uno dei parcheggi nei pressi del ponte sul “Canale di Corinto” (GPS= N=37°55’34,80” E=22°59’35,10" m. 60 s.l.m.)
https://www.greciamia.it/grecia/peloponneso/canale-di-corinto/ .Scendiamo dal camper ed inizia a piovere quando andiamo sul ponte che attraversa il canale per ammirare questa opera costruita tra il 1881 e il1893 che mette in comunicazione il “Golfo di Corino” con il “Mar Egeo” evitando tutto il giro del “Ploponneso”, però l’idea della realizzazione del canale ha origini molto antiche; infatti già Alessandro Magno aveva pensato allo scavo di questo canale, ma fu Nerone che nel 67 iniziò lo scavo, anche se in realtà il progetto fu abbandonato quasi subito. Il canale ha una lunghezza di 6345 metri ed è largo 25 metri con una profondità di solo 8 metri e pertanto lo rende, oggi con l’aumento delle dimensioni delle navi, quasi inutilizzabile se non da navi relativamente piccole. In questo punto è stato attrezzato anche un punto per il “Bungee Jumping”. Per chi fosse interessato e, per i più coraggiosi, questo è il link: https://zulubungy.com/ . A questo punto non ci resta che riprendere il nostro viaggio verso la tappa finale di oggi: il “Sito archeologico di Corinto”. Entriamo in “Corinto”, che è una città abbastanza caotica, e ci dirigiamo verso il parcheggio del porto che è completamente pieno e con stalli di parcheggio solo per le auto. Vicino al porto c’è un altro grande parcheggio (GPS= N=37°54’27,60” E=22°52’48,50" m. 70 s.l.m.) che però non ci ispira e preferiamo quindi proseguire fino al parcheggio in corrispondenza del sito archeologico, dove arriviamo dopo aver percorso circa 15 chilometri seguendo le indicazioni sulla strada (GPS= N=37°54’27,60” E=22°52’48,50" m. 70 s.l.m.). Il parcheggio si trova nel cuore della “Antica Corinto” http://odysseus.culture.gr/h/3/eh355.jsp?obj_id=2388 a poca distanza dall’ingresso del sito archeologico e con diversi ristoranti e negozi di souvenir (c’è anche un mini market e alcuni negozi di alimentari). Poco distante vi è anche un’area camper (per mezzi fino a 9 metri www.camperstop.gr/ ) attrezzata da un privato (GPS= N=37°54’35,40” E=22°52’46,70" m. 70 s.l.m.), aperta tutto l’anno al costo di € 13,00 per notte per camper.
10° giorno 4 gennaio 2019 (Corinto (GR) – Atene (GR) km 92 + visita di Corinto, Akrocorinto e Atene km 8 a piedi)
Alle 9,00 siamo davanti alla biglietteria del sito archeologico. Il tempo è bellissimo e splende un magnifico sole, anche se la temperatura è solo di 6°! Il costo del biglietto è di € 4,00 pp. Entriamo e la cosa che ci affascina subito è quel che resta del “Tempio dorico di Apollo”, con le sue magnifiche colonne già illuminate dal sole. Sulla sinistra dell’ingresso troviamo i resti del “Tempio di Hera Akraìa” e la “Fonte Glauké”. Attraversiamo tutta l’”Agorà” e giungiamo così alla “Fontana Peirene” con alle spalle i bacini per l’acqua. Il sito ha anche un museo (compreso nel prezzo di ingresso, che vale la pena visitare, infatti al suo interno sono conservati i resti di statue, colonne e da capitelli che ornavano i templi le costruzione di questo sito. Dagli scavi, alzando la testa, possiamo ammirare la fortezza in cima alla collina di “Akrocorinto”. Usciamo così dal sito archeologico e con il camper saliamo sulla collina fino al termine della strada. Davanti all’ingresso di “Akrocorinto” c’è un buon parcheggio per i nostri mezzi, atto anche per una eventuale sosta notturna (GPS= N=37°53’23,40” E=22°52’05,50" m. 390 s.l.m.). Il costo del biglietto sarebbe di € 2,00 per persona, ma la cassa è chiusa e il sito aperto http://odysseus.culture.gr/h/3/eh355.jsp?obj_id=15661 . “Akrocorinto” significa “Corinto Alta” ed è l’acropoli dell’antica Corinto e sorge su uno sperone roccioso. Il complesso è racchiuso in tre possenti cinte murarie e noi entriamo dalla tripla porta e saliamo fino ai 574 metri della cima da dove si ha un bellissimo panorama sul “Canale di Corinto” con da una parte il ”Golfo Saronico” e dall’altra il “Golfo di Corinzio”. All’interno di “Akrocorinto” troviamo ben conservata una chiesetta con all’interno un ritratto di san Michele. Terminata la visita non ci resta che imboccare l’autostrada che ci porterà ad “Atene”: la capitale della “Grecia”. Scendiamo dalla collina fino a “Corinto”, seguendo il percorso dell’andata e seguiamo le indicazioni per l’autostrada A-8 (E-94) che imbocchiamo in direzione di “Atene”. Sono poco meno di 90 i chilometri che ci separano dalla nostra meta. Entrando ad “Atene”, la strada diventa la N. 08, una strada a scorrimento veloce a 3 corsie che transita proprio davanti al nostro campeggio, ma dovremo andare un po’ più avanti, ad un semaforo, per fare l’inversione di marcia. Arriviamo così al Camping Athens (GPS= N=38°00’34,20” E=23°40’21,40" m. 90 s.l.m.) www.campingathens.com.gr/nl/index.asp (€ 33,00 a notte per due persone con elettricità). Al campeggio troviamo solo un altro equipaggio francese. Sono ormai quasi le due e dopo pranzo usciamo per cominciare ad assaporare la città. Di fronte al campeggio c’è la fermata del bus N. A-15, è però necessario attraversare questa strada a scorrimento veloce ed il consiglio è quello di andare al semaforo un po’ più avanti perché è abbastanza pericolosa! Purtroppo alla reception non vendono i biglietti e non siamo riusciti a trovare una rivendita, quindi siamo saliti senza biglietto e siamo scesi al capolinea, davanti alla stazione dei treni “Stathmos Larissis” e in corrispondenza della fermata “Larissa Station” della metropolitana linea 2. Qui acquistiamo due biglietti per l’andata e due biglietti per il ritorno (€ 1,35 pp) e acquistiamo già anche il biglietto giornaliero per domani (€ 4,50 pp). Da qui in quattro fermate siamo in pieno centro e scendiamo alla fermata “Syntagma”, proprio davanti al “Parlamento greco”. http://odysseus.culture.gr/h/3/gh355.jsp?obj_id=2384
Purtroppo uscendo dalla metropolitana abbiamo una amara sorpresa: piove! Fortunatamente abbiamo gli ombrelli! Iniziamo così la visita di “Atene”. In “Platia Sindagma” c’è un grande albero di Natale completamente illuminato. Sulla piazza si affaccia il “Palazzo del Parlamento” con il “Monumento al Milite Ignoto”, costruito tra il 1836 e il 1842 come residenza del Re Ottone I e oggi sede del Governo. Percorriamo la via pedonale “Odos Ermou” che è la via dello shopping con tantissimi negozi e tutte le grandi firme. Arriviamo fino all’antica chiesa bizantina “Church of Panagia Kapnikarea”. Continua a piovere incessantemente e sono ormai le 18,30 quindi riprendiamo la metropolitana e rientriamo in campeggio. Speriamo che domani il tempo migliori! www.scopriatene.com
11° giorno 5 gennaio 2019 (Atene (GR) visita della città a piedi km 12)
Questa mattina splende il sole, anche se la temperatura non è ancora delle migliori. Usciamo e prendiamo nuovamente il bus A-15 e la metropolitana (linea 2), ma scendiamo alla fermata “Akropolis”, nei pressi dell’ingresso dell’”Acropoli”. Alla biglietteria acquistiamo il biglietto cumulativo che ci permetterà di visitare 5 siti di “Atene” al costo di € 30,00 per persona. La visita ci impegnerà per poco più di due ore.
Dal sito http://odysseus.culture.gr/h/3/gh351.jsp?obj_id=2384
La collina rocciosa dell'”Acropoli”, che domina il centro di ”Atene” moderna, era il più grande e magnifico tempio della città antica, dedicata principalmente alla sua dea protettrice, “Atena”. È naturalmente fortificata e inaccessibile da tutti i lati, tranne a ovest. Questo infatti era in origine il principale accesso alla cittadella micenea. La collina fu fortificata nel periodo miceneo e le tracce della fortificazione sono ancora visibili, a sud del “Propilei”.
Iniziamo seguendo il percorso segnalato ed ammiriamo subito, ben conservato il “Teatro di Dioniso” costruito nel 330 a.C., capace di 15.000 posti a sedere. A seguire l’”Odeion di Erode Attico”, un altro teatro, costruito da Erode Attico, con una capienza di 5.000 spettatori. Questo teatro fu ampliato negli anni ’60 ed è tuttora utilizzato per rappresentazioni teatrali e concerti. Proseguiamo nella visita e saliamo verso la cima dell’”Acropoli”. Passiamo dai “Propilei”, l’ingresso monumentale del recinto sacro, per la cui costruzione ci vollero ben cinque anni (dal 437 al 432 a.C.). La parte centrale è costituita da sei colonne doriche alte quasi nove metri e sulla sinistra la parte chiamata “Pinacoteca” che custodiva i dipinti di “Polignoto”. Il tutto ben conservato e restaurato. Proseguiamo sulla “Via Sacra” che porta alla cima dell’”Acropoli”, dove possiamo ammirare il magnifico “Partenone”, che svetta sulla cima dell’”Acropoli” nel punto centrale in tutta la sua maestosità. Fu eretto sotto “Pericle” per custodire il tesoro sacro della città e il prezioso simulacro della dea “Athena”. Poco più avanti c’è un belvedere con magnifica vista sulla città di “Atene”, da dove possiamo ammirare, dall’alto. La “Porta di Adriano” e i resti dell’”Olimpieion” un grande tempio corinzio eretto in onore di “Zeus Olimpio”. Di fronte al “Partenone” troviamo il “Tempio di Athena Polias” con annesso l’”Eretteo”. Il tempio è uno dei più alti capolavori dello stile ionico, costruito tra il 421 e il 406 a.C., con due serie di bellissime colonne ioniche sul frontale e bellissimi capitelli. Ripercorriamo la “Via Sacra” a ritroso e attraversiamo nuovamente i “Propilei” e ci avviamo verso l’uscita. All’uscita la piccola collina dell’”Aeropago”, dedicata al “dio Ares”, ma una lapide ci ricorda che qui, nel 51 d.C., Paolo predicò il Vangelo. Scendiamo verso la parte bassa della città fino all’”Agorà Romana” (ingresso compreso nel biglietto acquistato questa mattina) che visitiamo e che ha un piccolo museo annesso. Proseguiamo costeggiando l’”Agorà” fino al suo ingresso in corrispondenza della fermata della metropolitana linea 1 “Thissio”. Anche questo ingresso è compreso nel biglietto cumulativo. In posizione leggermente sopraelevata il bellissimo “Tempio di Efesto e Atena”, meglio conosciuto come “Theseion”. Seguiamo il percorso all’interno del sito archeologico e visitiamo anche il museo ospitato nella “Stoà di Attalo”, un lungo edificio (116 m) con 45 colonne doriche. All’interno di questo museo sono esposti 65.000 pezzi rinvenuti nel corso degli scavi e il pezzo più importante della collezione è la “Statua di Apollo in avorio”.
Dal sito http://odysseus.culture.gr/h/3/eh351.jsp?obj_id=2485
L'antica ”Agorà” era il cuore dell'antica “Atene”, il fulcro dell'attività politica, commerciale, amministrativa e sociale, il centro religioso e culturale e la sede della giustizia. È un'area pianeggiante delimitata dalla Sacra Roccia dell'Acropoli e dalla collina di Areopago a sud e dalla collina di Kolonos Agoraios a ovest. È attraversata da una delle più importanti strade antiche, la “Via Panatenaica”, che portava all'Acropoli dalla porta principale della città, la “Porta Dipylon”. Questa strada serviva come via processionale per la grande parata del festival panatenaico, che si svolgeva in onore della dea protettrice della città “Athena”.
Sono ormai le 13,30 e la fame si fa sentire, quindi ci fermiamo in uno dei tantissimi locali lungo
la Adrianou (Mousecafe – Adrianou, 11 Atene) dove mangiamo alcune specialità greche e beviamo dell’ottima birra, naturalmente greca (Mythos). Terminato il pranzo proseguiamo con le visite. Visitiamo dall’esterno il “Cimitero del Ceramico”, che fa parte del complesso del “Keramicos” (non è necessario entrare e camminare tra gli scavi in quanto si vedono meglio dall’esterno percorrendo il perimetro che rimane un po’ più alto delle tombe), facciamo una passeggiata percorrendo la “Apostolou Pàvlou”, la via pedonale che va da “Thissio” fino all’”Acropoli”, con tutte le bancarelle del mercatino delle pulci. Torniamo indietro nuovamente a “Monastiraki”, che è il cuore dell’antico quartiere turco e percorriamo le sue strette vie piene di negozi di ogni tipo e gusto. Arriviamo così alla “Platia Monastiraki” dove al centro si erge la “Chiesa Bizantina della Pantanasa” originaria del X secolo ma più volte modificata. Bello anche l’edificio che è l’ingresso della metropolitana della fermata di “Monastiraki”. Proseguiamo fino alla “Biblioteca di Adriano” che però purtroppo è già chiusa (in inverno le attrazioni chiudono tutte alle 15,00). Attraversiamo tutta la zona di “Monastiraki” dirigendoci verso “Platia Sintdagma” e sul percorso troviamo la “Cattedrale Metropolitana dell’Annunciazione della Vergine Maria” http://iaath.gr/ , imponente cattedrale e sede dell’arcidiocesi di Atene, che visitiamo anche all’interno. Siamo in “Platia Mitropoleos” e in fianco a questa chiesa c’è un’altra piccola chiesetta: la “Mikri Mitròpoli” (la Piccola Metropolitana), piccola chiesa a croce greca eretta nel XII secolo. Rientriamo così nella zona pedonale dello shopping e passeggiamo tra le vie senza più pensare alle visite di altri luoghi. Alle 17,00 riprendiamo la metropolitana e ci avviamo verso il campeggio. Crediamo che una giornata sia sufficiente per visitare i siti più importanti di “Atene”; avendo a disposizione un’altra giornata si sarebbe potuto approfondire la visita di altri luoghi, ma comunque il nostro viaggio prevedeva la visita del “Peloponneso” e “Atene” è stata una divagazione del nostro percorso.
12° giorno 6 gennaio 2019 (Atene (GR) – Diakopto (GR) – Igoumenitsa (GR) km 496)
Il viaggio in terra greca volge al termine, questa sera ci imbarchiamo alla volta di “Brindisi”, ma sul percorso abbiamo ancora tempo per una visita. Lasciamo il campeggio di “Atene” che ci ha ospitato per due notti e percorriamo la strada fatta all’andata fino a “Corinto”. Da qui proseguiamo, sempre su autostrada (A-8 / E-65), fino all’uscita N. 20 “Kalavrita” (attenzione il casello è incustodito e non prende le carte di credito, ma solo contanti) e da qui seguiamo in direzione di “Diakopto” dove andiamo diretti al parcheggio della stazione da dove parte il “treno a dentiera” che sale fino a “Kalavrita” (GPS= N=38°11’29,90” E=22°11’56,30" m. 10 s.l.m.). Il parcheggio è adatto anche per una sosta notturna e non ci sono divieti, infatti troviamo un camper. Sono le 12,00, ma andiamo subito alla biglietteria per acquistare i biglietti e vedere a che ora parte il primo treno, ma con sorpresa scopriamo che il primo treno, con posti disponibili, parte solo alle 14,00. Acquistiamo i biglietti con prenotazione dei posti a sedere, al costo di € 19,00 pp. Con i biglietti ci consegnano anche un pieghevole (scritto anche in italiano) che racconta la storia della ferrovia. Abbiamo tempo per il pranzo, compriamo un po’ di pane in una panetteria della cittadina e alle 13,45 siamo sulla banchina in attesa del treno.
Dal sito www.odontotos.com
La ferrovia “Diakopto-Kalavrita” è uno dei rari treni a dentiera del mondo e costituisce un'unica curiosità per la “Grecia”. Questa ferrovia ha preso il nome dai “denti” utilizzati dai treni per arrampicarsi con sicurezza sulla montagna dove le pendenze diventano maggiori. I treni si muovono su binari a scartamento normale per una gran parte del percorso, ma dove le pendenze superano il 10% i treni si agganciano alla rotaia dentata utilizzando adeguati ingranaggi a cremagliera. Si attraversano zone panoramiche di grande interesse turistico. I treni percorrono la distanza di 22 chilometri ad una velocità di 30/40 km/h quando sono su rotaia semplice e ad una velocità di 6/15 km/h nei tratti a cremagliera.
Inizia così l’avventura! Usciamo dal paese e subito entriamo nella valle del fiume “Vuraikòs”; la valle si stringe sempre di più ben presto inizia il primo tratto a cremagliera. Lo spettacolo è bellissimo, la gola stretta, le cascate formate dal fiume, le montagne circostanti e il percorso a strapiombo sul canyon tra gallerie e viadotti ci accompagnano per quasi tutto il percorso. Circa a metà percorso il treno si ferma alla stazione intermedia di “Mega Spileo” dove c’è anche lo scambio – doppio binario - con il convoglio che scende. Qui si può scendere per andare al “Monastero della Grande Grotta” (con un percorso a piedi di circa un’ora) o per pranzare in uno dei due ristoranti tipici che si affacciano sul percorso. Da questo punto il canyon e la vallata si allargano. Noi proseguiamo fino a destinazione dove finisce la ferrovia: “Kalavrita”. La cittadina è una bella località molto vivace con alberghi e taverne. Da qui si possono anche raggiungere a pochi chilometri due piccole località sciistiche. Da “Kalavrita” con un percorso di circa 7 chilometri si può raggiungere il “Monastero Agia Laura”, fondato nel 961 e da dove partì l’insurrezione contro i turchi, ma noi purtroppo non abbiamo tempo perché abbiamo il treno alle 15,30, peccato perché la località è davvero carina e varrebbe la pena fermarsi, magari anche per la cena. Alle 16,45 siamo nuovamente al camper e ci mettiamo in strada perché dobbiamo ancora percorrere più di 300 chilometri per raggiungere “Igoumenitsa” dove ci imbarcheremo per il rientro in “Italia”. Viaggiamo bene sempre su autostrada seguendo la A-8 (E-65) fino a “Patrasso” e attraversato il ponte sullo stretto seguiamo la A-5 fino all’innesto con la A-2 fino a “Igoumenitsa” (stesso percorso dell’andata), dove arriviamo alle 20,30. Ci rechiamo subito alla biglietteria per convertire i vaucher di prenotazione in biglietti, sostiamo nel piazzale, dove abbiamo pernottato all’andata, per la cena e alle 23,00 passiamo i cancelli per l’ingresso nel porto in attesa dell’imbarco che avviene con un po’ di ritardo. Invece di partire a mezzanotte, partiamo con un ora e mezzo di ritardo.
13° giorno 7 e 8 gennaio 2019 (Igoumenitsa (GR) – Brindisi (I) in traghetto km 270 – Milano km 1.014)
La traversata è tranquilla, solo verso le 6,00 ci accorgiamo che il mare è abbastanza mosso, comunque siamo quasi in orario e alle 9,00 entriamo nel porto di “Brindisi”. Sbarchiamo e ci avviamo subito all’autostrada. Ci fermiamo per la notte e nella mattinata del giorno 8 gennaio siamo nuovamente a casa.
Informazioni generali per il viaggio:
Paesi attraversati: 2
km totale percorsi da Milano: 3.903;
km percorsi a piedi:60;
Città visitate in Grecia: Nafplion, Atene;
Siti archeologici visitati in Grecia: Patrasso, Olympia, Pylos, Methoni, Monemvasia, Mystras, Epidauro, Micene,
Cambi:
Grecia: è in vigore l’ Euro;
Spesa totale gasolio € 925,00;
Spesa totale autostrada e pedaggi vari € 315,00;
Traghetto Brindisi-Igoumenitsa € 487,00.
Grecia un’ora a vanti rispetto all’Italia anche quando è in vigore l’ora legale;
Documenti per l’espatrio e per il camper:
Per tutti i paesi attraversati: carta d’identità (non rinnovata) o passaporto, patente italiana, libretto del camper e assicurazione con carta verde.
Guide utilizzate: Grecia del Touring Club Italiano www.touringclub.it
Carte stradali utilizzate: Grecia: 1:300.000 della Marco Polo edita dalla EDT
Siti utili:
www.visitgreece.gr www.portalegrecia.com www.grecia.info www.discovergreece.com www.turismoingrecia.com www.greciamia.it
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